Errare è umano, ma non sempre errare fa rima con sbagliare.
A volte significa fare nuove scoperte, come avvenne nel 1492 per Cristoforo Colombo, quando, per errore, si ritrovò dinnanzi ad una terra inesplorata, segnando indelebilmente il corso della storia.

Talvolta, quando ci si accinge nei preparativi di un grande viaggio, tutto sembra ruotare attorno ad esso. Ed alcune volte, nonostante la meticolosa organizzazione, può capitare di seguire il faro sbagliato, o di prendere la rotta differente.

Ma è sempre giusto ricordare che errare humanum est, e non tutto quello che inizialmente ci appare un errore, si rivela essere tale.

MANCANZA

È anche vero che ad un grande cambiamento può conseguire la percezione di un senso di mancanza.
Mancanze più concrete, come la nostalgia di casa, o più astratte, come la malinconia per ciò che non è stato. In un viaggio verso l’ignoto, privo di certezze, sono la paura e la confusione a farne spesso da padrone.

CAMBIO

Due mondi che si scontrano. Quello che già conosciamo e quello che ancora deve essere esplorato.
Un terreno sconfinato dove poter sperimentare cose mai viste prima e dove poter condividere un po’ di sé, nonché delle proprie conoscenze.

LOGOS

Quindi si, errare ci può portare ovunque noi vogliamo, o non vogliamo. Può arricchirci, e farci conoscere nuove cose, ma dentro di noi rimarrà sempre quel qualcosa che in un modo o nell’altro ci lega a casa.
Errare Humanum Est
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